La steatosi epatica (anche definita “fegato grasso”) è una delle malattie più frequenti in assoluto nella popolazione occidentale. E’ caratterizzata dall’aumento di dimensioni del fegato legato ad un accumulo di grasso all’interno delle cellule epatiche, con aspetto “brillante” dell’organo nelle immagini ecografiche. Si associa solitamente ad una condizione di sovrappeso finanche all’obesità, e dunque a tutte le condizioni patologiche tipiche della sindrome metabolica: ipertensione arteriosadiabete mellito tipo 2, apnee notturne, ipercolesterolemiacardiopatia ischemica

La particolarità della steatosi epatica nel contesto della sindrome metabolica è che di solito avviene prima delle altre patologie che la caratterizzano: il fegato è quindi da considerare come un indicatore dello stato di salute dell’organismo in toto, e quindi non va sottovalutato un riscontro ecografico di steatosi, soprattutto se il paziente è in sovrappeso.

Quadro Clinico

La steatosi epatica non dà nessun sintomo, ma non per questo deve essere sottovalutata. Se il fegato presenta steatosi semplice si parla di NAFLD (Non-Alcolic-Fatty-Liver-Disease), che è il primo stadio della malattia metabolica del fegato. Se invece si alzano le transaminasi (AST e ALT, enzimi che si trovano all’interno delle cellule epatiche), significa che la quantità di grasso dentro le cellule epatiche è diventata così importante da causare un’infiammazione che sta uccidendo le cellule del fegato; in questo caso di parla di steato-epatite o NASH (Non-Alcolic-Steato-Hepatitis).

Un’altra prerogativa della steatosi epatica è che si associa ad un aumento dell’insulina nel sangue, che è un potente fattore di crescita per le cellule, anche per quelle cancerose. Se nel fegato è presente infiammazione come nel caso della NASH, è possibile che ci siano anche delle cellule che sono diventate potenzialmente tumorali, ed un aumento dell’insulina non farà altro che favorirne la crescita. Di conseguenza, è possibile che si possa sviluppare un epatocarcinoma.

Il parere del medico

E’ quindi di chiara evidenza quanto sia importante un trattamento della steatosi o ancor di più della steato-epatite: una visita con un gastroenterologo è indubbiamente la via più corretta per una gestione ottimale del problema, soprattutto se il medico a cui si sceglie di affidarsi ha esperienza nella gestione dietetica delle malattie gastrointestinali.

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