anguria fa male

Uno dei frutti estivi per eccellenza è l’anguria. È un frutto della famiglia delle Cucurbitacee di cui ne esistono circa una cinquantina di specie diverse, con però caratteristiche nutrizionali molto simili. Come per quasi tutti gli alimenti, la sua assunzione comporta dei vantaggi e degli svantaggi.

Pregi

L’anguria è un frutto ricchissimo di vitamine e sali minerali. Principalmente, è ricco di vitamina C e vitamina A, oltre che di altri oligoelementi che apportano notevoli benefici all’organismo dal punto di vista anti-ossidante. Infatti, così come il pomodoro e tutti i frutti di colore rosso, contiene una grande quantità di licopene, che lega i radicali liberi e che quindi ha una spiccata attività anti-ossidante, contrastando così l’invecchiamento cellulare. La stessa funzione, prevalentemente dal punto di vista cutaneo, è svolta dal beta-carotene,  più presente nei frutti di colore giallo o arancione, ma che comunque è ben rappresentata nell’anguria.

Un altro notevole beneficio di questo frutto è legato alla presenza dell’aminoacido citrullina, che è in grado di agire sull’endotelio dei piccoli vasi sanguigni periferici, riducendo il rischio di ipertensione e migliorando la vascolarizzazione (per questo motivo, pare che l’anguria abbia anche proprietà afrodisiache).

L’altra caratteristica principale dell’anguria è legata al suo notevole quantitativo di acqua (circa il 95% del peso totale di un frutto). Di conseguenza, ha importanti proprietà diuretiche e induce facilmente sazietà in chi lo mangia. Sia per questo motivo che per il suo bassissimo contenuto calorico (circa 30 kcal per 100 grammi), è un frutto indicato nelle diete dimagranti, se abbinato ad una restrizione calorica. In ogni caso, l’effetto diuretico aiuta a contrastare la ritenzione idrica.

Difetti

Il quantitativo di liquidi è responsabile del principale difetto di questo frutto, cioè la difficoltà di digestione. Infatti, soprattutto se viene assunto dopo il pasto, i liquidi dilatano la cavità gastrica rendendo più lento il processo digestivo. Questo fattore è peggiorato dal contenuto in fruttosio, che rallenta l’assorbimento degli altri zuccheri a livello intestinale. Di conseguenza, i pazienti con gastrite o dispepsia è meglio che evitino di assumerlo, soprattutto se insieme ad altri alimenti.

Come quasi tutti i frutti, ha un alto indice glicemico. Quindi, la sua assunzione induce una repentina produzione di insulina con la finalità di normalizzare la glicemia, e questo processo se ripetuto frequentemente può favorire la comparsa di diabete e di malattie metaboliche come la steatosi epatica. Ovviamente, è improbabile che sia solo l’anguria mangiata a Ferragosto ad indurre questa malattia, ma questo processo va conosciuto perché è comune a quasi tutta la frutta, come avevamo discusso in questo articolo.

L’altro principale difetto dell’anguria è legato al fatto che contiene dei salicilati naturali. Questi oligoelementi sono dei derivati dell’acido acetilsalicilico, per cui le persone allergiche all’aspirina possono presentare reazioni allergiche anche gravi quando assumono questo frutto.

L’anguria fa male?
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