Negli ultimi giorni il Coronavirus COVID-19 è entrato prepotentemente nelle vite di tutti noi. Rispetto a 20 giorni fa, quando scrivevo che i rischi erano principalmente per i pazienti immunocompromessi, la situazione è molto diversa: l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia, e il nostro Sistema Sanitario Nazionale potrebbe non essere più in grado di gestire efficacemente tutte le complicanze respiratorie che questo virus può creare. Per questo motivo, è stata richiesta una collaborazione da parte di tutti i cittadini italiani cercando di evitare i contatti interpersonali a distanza inferiore ad un metro, che è la distanza attraverso la quale si trasmette il virus attraverso le “droplets”, cioè delle piccolissime goccioline di saliva che vengono emesse involontariamente mentre si parla.

Due recenti articoli cinesi pubblicati su Gastroenterology (la più importante rivista scientifica in ambito gastroenterologico) hanno affrontato il problema del COVID-19 dal punto di vista gastrointestinale. A quanto pare, il Coronavirus si ritrova nei campioni fecali dei pazienti infetti, e pertanto è possibile che il rischio di infezione non sia legato solo al contatto diretto con un malato, ma anche alla contaminazione di alimenti non ben lavati (acque reflue delle fognature utilizzate per irrigazione). Questo fa sì che la quarantena attualmente in essere in Italia dovrebbe essere integrata dal consiglio di LAVARE AL MEGLIO GLI ALIMENTI prima di consumarli.

Ancor più interessante appare il dato che sottolinea come molti pazienti infettati da COVID-19 hanno manifestato sintomi gastrointestinali, come diarrea, nausea, discomfort addominale… Questi sintomi spesso compaiono prima dello sviluppo delle ben note problematiche respiratorie e della febbre, per cui è molto importante che i pazienti con sintomatologia gastrointestinale aspecifica in questo periodo vengano valutati come potenziali portatori di COVID-19.

Questo periodo difficile passerà. Se riconosciamo e trattiamo al meglio i pazienti infettati, e, soprattutto, se preveniamo le nuove infezioni passerà prima.

I sintomi intestinali del Coronavirus
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