Una vecchia pubblicità di qualche anno fa mostrava l’immagine di un cinghiale seduto sulla pancia di una persona sdraiata a letto. Come immagine di “peso sullo stomaco” era indubbiamente efficace…
D’altra parte, anche senza aver mangiato il cinghiale in umido è esperienza comune la sensazione di pesantezza post-prandiale, soprattutto la sera. Quando si ha la sensazione di non aver completamente digerito si parla di “dispepsia”. Il paziente con questo sintomo dovrebbe sempre consultare un gastroenterologo, anche perché può essere legato ad una gastrite, così come può essere anche il primo segno di una malattia celiaca. Talvolta è solo un problema funzionale, e per questo avere un’idea indicativa dei tempi di permanenza a livello dello stomaco di alcuni gruppi di alimenti può essere utile.
Quanto resta un alimento nello stomaco?
La frutta e la verdura risultano tendenzialmente molto digeribili perché transitano dallo stomaco nel giro di 30 minuti circa (un po’ di più se vengono cotti). Le patate, invece, hanno bisogno di quasi 2 ore…molto più ad esempio del pesce, che nel giro di un’ora generalmente viene facilmente digerito. Infine, la sensazione comune che la carne bianca sia meno pesante della carne rossa trova riscontro nella fisiologia, visto che generalmente la carne rossa staziona nello stomaco quasi 3 ore, in media ben un’ora di più!
E’ opportuno ricordare che queste sono solo stime, fatte sulla media di ogni gruppo di alimento. Anche i metodi di cottura variano notevolmente i tempi di digestione, e questo meriterà un approfondimento dedicato nel prossimo futuro… Comunque, il paziente che digerisce male dovrebbe sempre consultare un gastroenterologo, sia per escludere patologie in atto che si manifestano con questo sintomo, sia per approfondire alimento per alimento come può migliorare la propria sintomatologia.
