sangue occulto nelle feci

La ricerca del sangue occulto nelle feci è un test estremamente utile per identificare perdite ematiche del tratto gastrointestinale. Come fa facilmente intendere l’aggettivo “occulto”, questo test è in grado di rivelare la presenza di sangue non visibile all’interno delle feci.

E’ necessario eseguire questo test in caso di anemia, per cercare di identificare una possibile fonte di perdita ematica cronica. Infatti, non è raro che valori estremamente bassi di emoglobina (anche inferiori a  6 gr/dL) siano generati da una perdita graduale e progressiva di sangue nel tratto gastrointestinale, permettendo all’organismo di “abituarsi” ai valori sempre minori di emoglobina. Le cause di questo tipo di sanguinamento possono essere patologie di tipo infiammatorio come la malattia di Crohn (più raro nella colite ulcerosa, dove il sangue solitamente è abbondante e visibile nelle feci), infettivo come l’ulcera duodenale da Helicobacter Pylori, oppure oncologico.

Il test del sangue occulto è molto utile come screening per il carcinoma del colon-retto, tanto che la Regione Toscana (dove io vivo e lavoro) ha in atto da molti anni una campagna di screening offrendo ai propri residenti il test ogni due anni gratuitamente (vengono inviate lettere a domicilio per ricordare ai cittadini di eseguire il test).

Infatti, la stragrande maggioranza dei tumori del colon-retto originano da lesioni pre-cancerose, cioè non ancora a caratteristiche aggressive, come i polipi adenomatosi. Queste lesioni sono completamente asintomatiche, ma possono nel corso del tempo evolvere fino alle forme francamente neoplastiche. L’asportazione di un polipo adenomatoso permette una guarigione completa e la assoluta prevenzione del tumore. Eseguire la ricerca del sangue occulto nelle feci permette quindi di andare ad identificare un sanguinamento non visibile che potrebbe essere la spia della presenza di un polipo. In caso di positività del test, infatti, i pazienti vengono invitati ad eseguire una colonscopia, che permette di identificare il possibile polipo e di rimuoverlo nel corso della stessa seduta.

Cinque consigli pratici

  1. I polipi intestinali non sanguinano costantemente, ma a spot… Pertanto è utile eseguire sempre il test del sangue occulto su 3 campioni di 3 giorni diversi, in modo da aumentarne la sensibilità.
  2. Anche se lo screening è molto utile nella popolazione generale, ogni caso fa storia a sé: chi ha familiarità per tumore del colon-retto, avendo un rischio maggiore della popolazione generale, non può limitarsi ad eseguire lo screening, ma deve eseguire anche delle colonscopie nell’arco della propria vita anche se il test del sangue occulto risulta negativo. Una discussione con il proprio medico di famiglia o con un gastroenterologo è molto utile in questi casi.
  3. D’altra parte, le persone con una nota patologia in atto che fa perdere sangue nelle feci come la malattia di Crohn o la colite ulcerosa in fase attiva, così come i pazienti con un sanguinamento emorroidario in atto, non devono eseguire il sangue occulto. Se il sangue è visibile, è completamente inutile andare a ricercare quello occulto. Per quanto possa sembrare incredibile, è frequentissimo vedere in ambulatorio persone che vengono ad eseguire una colonscopia perché hanno riscontrato il sangue occulto positivo mentre stavano già sanguinando per altre problematiche intercorrenti…
  4. Il test del sangue occulto è aspecifico, per cui non è un segno inequivocabile della presenza di polipi del colon, e può dare dei falsi positivi. Pertanto, non è raro che a seguito di un sangue occulto positivo si vada ad eseguire una colonscopia che mostra una patologia infiammatoria, cronica (come la malattia di Crohn) o acuta/subacuta (come la malattia diverticolare). E’ comunque sempre utile eseguire la colonscopia in presenza di sangue occulto positivo, perché il rischio di avere un problema oncologico è alto: si stima che il 2/10% dei pazienti con sangue occulto positivo abbiano un carcinoma del colon-retto, mentre circa il 30% abbiano polipi adenomatosi.
  5. I test del sangue occulto più recenti (quelli immunochimici) sono finalizzati ad identificare la presenza di globina, che è la parte proteica dell’emoglobina. Dal momento che nell’intestino tenue l’emoglobina viene degradata, questo tipo di test aumenta notevolmente la specificità verso l’identificazione dei polipi, perché rileva solo la presenza di sanguinamento del tratto digestivo inferiore (colon e retto), segnalando la presenza di una perdita di emoglobina non digerita nelle feci. I test più datati, invece (come il test al guaiaco) si positivizzano in presenza del semplice gruppo eme, che è la parte non proteica dell’emoglobina, per cui la loro positività può essere influenzata da sanguinamenti del tratto digestivo superiore, o dall’assunzione di alimenti o farmaci contenenti questa molecola. In caso di anemia, l’obiettivo non è quello di cercare un polipo del colon, ma una fonte di sanguinamento nel tubo digerente in generale, per cui anche i test che rilevino un sanguinamento del tratto digestivo superiore possono essere utili per suggerire l’esecuzione di una gastroscopia e di una colonscopia. In questa evenienza, si consiglia sempre di evitare l’assunzione di carne rossa o aspirina almeno per 3 giorni prima dell’esecuzione del test del sangue occulto.
Il sangue occulto nelle feci
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