La sindrome da rientro

Con oggi, anche gli ultimi vacanzieri sono verosimilmente rientrati a lavoro… È esperienza comune che la prima settimana di lavoro si presentino una serie di sintomi piuttosto fastidiosi, che vanno a comporre una vera e propria “sindrome da rientro”: cerchio alla testa, irritabilità, stanchezza e sonnolenza sono i più comuni, ma non è raro che si accompagnino ad alcuni sintomi gastrointestinali, di cui il più frequente è indubbiamente il dolore addominale.

Il dolore addominale è solitamente crampiforme, come una morsa interna che stringe l’intestino come nella sindrome dell’intestino irritabile, e si associa frequentemente ad alterazioni della frequenza intestinale. Non è raro che sia necessario andare più frequentemente in bagno, o che le feci diventino più liquide, ma ancora più probabile è che questo stato tensivo riduca la motilità e di conseguenza si sviluppi rallentamento della digestione o anche stitichezza, con peggioramento della sintomatologia dolorosa.

Il motivo di questo disturbo dipende dai numerosissimi neuroni che si trovano lungo il tratto gastrointestinale, che compongono il sistema nervoso enterico. Queste cellule rilasciano numerose sostanze (i neuropeptidi), come la colecistochinina, la motilina e la neurotensina, che agiscono sulla muscolatura del tratto gastrointestinale, con insorgenza di spasmi intestinali che vengono avvertiti dal cervello come dolorosi, e con conseguenti alterazioni della peristalsi. Queste sostanze sono anche responsabili di uno squilibrio della flora batterica dell’intestino, in quanto possono agire direttamente sui batteri intestinali, costituendo un asse Microbiota intestinale – Intestino – Cervello, come suggerito da questo recentissimo articolo scientifico.

I rimedi

Un utile metodo per risentire il meno possibile di questo tipo di disturbi è regolarizzare il più possibile i pasti, soprattutto come orari. Infatti, riabituare l’intestino ai normali ritmi della vita quotidiana può essere utile per trovare un nuovo equilibrio, modificato sia dal cambio di abitudini, che soprattutto da una diversa alimentazione tenuta durante le ferie. Per quanto riguarda gli alimenti, necessario assumere cibi facilmente digeribili, non cotti troppo a lungo e soprattutto non molto conditi, per poi tornare gradualmente alla dieta abituale.

Lo stesso discorso vale per i ritmi del sonno: molti dei disturbi indotti dallo stress si combattono riposando meglio, ed è molto frequente che al rientro dalle vacanze si possa soffrire di insonnia. Ovviamente se durante l’estate ci siamo abituati ad andare a letto più tardi, l’organismo ha bisogno di tempo per trovare un nuovo ritmo sonno-veglia più consono alla routine lavorativa. Di conseguenza, è utile abituare gradualmente il nostro organismo, andando a letto sempre un po’ prima evitando cambi troppo bruschi, che avrebbero solo il risultato di aumentare la sensazione di insonnia.

Infine, non è raro che sia necessario un aiuto farmacologico per risolvere la stitichezza o la diarrea, ma in questi casi è consigliabile una visita gastroenterologica.

La sindrome da rientro: cause e rimedi
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